Non so se sapete come si chiamano questi fiori gialli, di solito la gente li chiama erroneamente crocus, ma crocus non sono. Questi fiori hanno un nome fantastico, che dona loro quasi l’aria di un poetico ossimoro, belli, solari e luminosi nel giorni sempre meno caldi di fine settembre, questi fiori così carini si chiamano, ebbene sì… stambergie! Li riconoscete facilmente perchè se vedete dei fiori gialli a settembre di questo genere (altri ce ne sono ma assomigliano di più a delle margheritine o dei tarassaci), con ogni probabilità sono proprio loro, ancor più belli se dopo una pioggia o durante una delle prime nebbie autunnali, si riempiono di goccie d’acqua e al tramonto quando un raggio di sole tacca i loro petali, beh! quasi per un attimo ti passa il dispiacere di sapere che l’estate è già finita.
Nonostante le pioggie torrenziali quest’estate, diciamolo, ha portato con sè veramente diverse sorprese. Non parliamo solo del fatto che non è quasi mai servito bagnare orto e giardino, con conseguente aumento d’ozio nel praticare l’hobby dell’orticoltura. Parliamo invece di quanto sia stato piacevole che nel parcheggio delle automobili, dove era già stato costruito un nido l’anno precedente, sia ritornata una fiduciosa famiglia di pigliamosche per esempio. Questa sì che non può che configuararsi come un avvenimento piacevole.
Avere poi nel proprio giardino un picchio, che ha fatto visita più e più volte a una delle tue betulle, magari portandosi dietro anche un altro esemplare, “cucciolo” o femmina adulta che sia, chiaramente non siamo in grado di definirlo, scavando giorno per giorno un nido e accompagnando le tue giornate di lavoro con il suono sordo e ritmato del becco che scalfisce il legno, beh non ha prezzo.
A coronare il tutto poi mettici pure una nidiata di merli che si è ritrova nel periodo dell’involo, sempre davanti al tuo uscio di casa, cinguettando impauriti e cercando di nascondersi nella siepe lì accanto, ogni qualvolta tu superi la soglia della porta e allora hai fatto l’en plein.
Ho cercato di riassumere tutto questo in un video, nel tentativo di deliziare anche voi, con quello che i miei occhi hanno avuto il piacere di vedere dal vivo. Spero che sia di vostro gradimento e se avete consigli per migliorare i miei video di birdwatching scrivetemi pure, anche nei commenti. Unica cosa su cui non potrò fare granchè, almeno per ora, è la qualità video, visto che non ho la possibilità economica di cambiare l’attrezzatura! ;)
Per ora visto che è già qualche giorno che voglio pubblicare una ricettina chiudo qui, la prossima volta ho già in mente un’analisi di alcuni prodotti che potete comprare al supermercato per farvi il couscous a casa, dalla semola alle spezie. Visto che la questione è lunghetta e oggi ho poco tempo per pubblicare, rimando al prossima volta e oggi mi limito a proporvi qualcosa di semplice e gustoso, di certo senza grandi guizzi artistici, ma tutto sommato molto più intrigante della solita e fin troppo banalotta panna e peperoni. Ecco qui la riccetta.
Pasta con peperoni e ricotta affumicata (per 3 persone)
- 230gr di penne corte
- due peperoni medio/piccoli (uno rosso l’altro giallo)
- uno spicchio d’aglio
- un cucchiaio di concentrato
- 2 mestoli d’acqua della pasta
- sale
- pepe
- ricotta affumicata (due cucchiai)
- un cucchiaino di paprika dolce
Una volta cotti i peperoni aggiungete il concentrato di pomodoro e piano piano l’acqua della pasta. Una volta rinvenuto tutto il concentrato di pomodoro aggiungere la ricotta affumicata e la paprika. Saltate il tutto e mettete in parte.
Una volta scolata la pasta, saltatela col sugo e servite.
2 Comments
Molto interessante il video. Beata te che hai in giardino “un’oasi protetta”.
Grazie Davide, comunque a mio avviso ogni giardino nasconde sorprese interessanti, basta osservare con un po’ pazienza e dedizione, magari con l’aiuto di uno strumento, una macchina fotografica o un binocolo, e prima o poi si comincia a coglierne i frutti.