Ragazzi mi dovete perdonare, la serratissima sequela di racconti sulle terre iberiche è stata bloccata da un impegno urgentissimo: un viaggio regalo da usare in tempi rapidissimi e che quindi è stato sfruttato in questi giorni. “Magari avere impegni del genere!”, voi direte. Beh sì è stata proprio una bella esperienza, non solo culinaria, di cui chiaramente vi parlerò profusamente.
Perugia non avevo mai avuto modo di vederla, nemmeno in tivù e non me l’aspettavo così bella, i pittoreschi sentierini, i faticosissimi gradini che non finiscono mai, l’affresco del Raffaello, il pozzo etrusco, la panzanella e le fagioline (prezioso e gustoso presidio Slow Food), sono solo alcune delle cose per cui vale la pena visitarla. Sento già un’altra lamentela: “Che sciocca, come fa una città umbra a non essere bella!” Ed effettivamente queste terre donano veramente degli spettacoli impagabili.
Città di Castello e Gubbio sono altre due splendide mete del viaggio multisensoriale che ho vissuto in questi giorni. Entrambe città che nascondono monumenti e sapori tutti da scoprire, senza parlare della strana abitudine che dovevano avere in passato, di spaventare la gente creando colossali e imponenti monumenti in pietra o piazze immense che si reggono su ampi spazi vuoti, sostenute da impalcature in pietra che sostuiscono il terreno. Una forte emozione, intrisa di profonda tristezza, ma anche di serenità nel vedere che esistono ancora realtà istituzionali che hanno il coraggio di mettersi dalla parte dei giusti, quando, nella sala della Giunta del Comune di Città di Castello, scopriamo la dedica indirizzata a Peppino Impastato e a tutte le vittime della mafia, su una targa che riporta anche l’incipit del brano “I cento passi” dei Modena City Ramblers.
Tornando a cose più leggere, c’è un’altra cosa che ho notato da queste parti: la gente sembra possedere una gentilezza infinita e sembra quasi che nessuno di loro potrebbe mai arrabbiarsi con te. Chi più goffo, chi più avvezzo, ma ognuno di loro cerca di non arrecarti disturbo con una parola sbagliata o un gesto scorretto.
Ora che dire dovrò riprendermi un pochino da questa uscita, caratterizzata da continui spostamenti su quattro ruote e più o meno 150mila lavori in arretrato, quindi concedetemi un po’ di giorni e terminerò il secondo tempo del reloaded memories spagnolo, raccontandovi gli ultimi intensi dieci giorni passati tra Albacete, Madrid, El Escorial e Toledo.
Ah, un’ultima cosa: per chi non lo sapesse ancora, dall’8 luglio Viaggi in foto è sbarcato su Facebook e da qualche minuto anche su Twitter. ;)
3 Comments
Non vedo l ora di vedere tutte le foto di questo viaggio!e per chi malignamente penserà che è una brutta battuta,mi spiace….ma sono sincera!
E se voi non siete interessati,le vedo da sola con katia!tiè!
Che caruccia! :)
:)